Oggi ho gioito profondamente passando SEI ore in auto solamente con il mio compagno!
L’ultima chiacchierata senza sonno, lucida, lunga, intima, senza il ticchettio dell’orologio che ci inseguiva in pieno stile Bianconiglio risaliva ad ormai quasi tre anni fa, quando la parola famiglia non aveva in noi ancora assunto quel ricco significato che ora possiede.
Eravamo una coppia, una felicissima coppia.
Dalla nascita della prima figlia, col tempo, abbiamo creato l’immagine del nostro nucleo familiare: un quadro nitido, con confini netti, nel quale i principi-guida del nostro agire andavano a prendere colori sempre più definiti. Operazione ovviamente non facile. Ma, per noi, necessaria.
Eravamo in tre, tuttavia in questa triade andavano formandosi – innamorandosi – le coppie papà-bambina e mamma-bambina. Relazioni sempre più coinvolgenti e sempre più solide.
Ed ora che nella mia pancia c’è un’altra bimba che scalpita per uscire? Cosa ne sarà di tutto ciò?
Cosa ne sarà di questo bell’equilibrio che abbiamo creato?
Non posso saperlo e mi piace questa situazione. Ormai amo vivere dentro gli imprevisti della “vita da mamma” affrontando con curiosità l’ignoto del momento a venire.
Tuttavia è presente in me un velo di profonda tristezza che non sentivo alla soglia del parto di Viola. Quasi tre anni or sono non avevo la preoccupazione di perdere l’esclusività nella relazione con il mio amante.
Ora, invece, fatico all’idea di lasciar andare l’esclusività nella relazione con la mia bambina.
E così, mentre la parola famiglia si rafforza sempre più al crescere della mia pancia, i momenti sola con mia figlia si riempiono di commozione e di gratitudine per tutti sorrisi e le trasformazioni che essa ha portato nella mia vita.
Mi stendo al tuo fianco
guardando la tua gota.
Bianca di latte, velata di fiducia.
L’urgenza della tua mano
divora il mio ventre.
Come non ci fosse null’altro per cui
respirare.
Un dito sul tuo palmo semichiuso
e mille petali di velluto
si sciolgono nel mio petto.
Nel tempo di un sorriso
comprendo che mai più saremo
così sole.
Un’immagine dal sapore di terra
e la colpa come sasso nel mio fianco.
Raccolgo una lacrima.
L’appoggio sul tuo labbro.
A suggellare l’ultimo amore solo
nostro.